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13 Febbraio 2024
Nuova ZES Unica Mezzogiorno

Il decreto-legge n. 124/2023 istituisce, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno - “ZES unica” che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e che sostituisce le Zone economiche speciali frammentate in 8 diverse strutture amministrative.

La volontà del legislatore è quella di massimizzare l'impatto competitivo del Mezzogiorno nelllo scenario internazionale, favorendo lo sviluppo e la nascità di nuove attività economiche, nonchè aumentare l'attrattività del Mezzogiorno agli occhi degli investitori esteri. 

Per favorire la promozione è l'efficienza della ZES è stata istituita un'apposita cabina di regia, con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio, presieduta  dal  Ministro  per  gli  affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, ed inoltre è stato predisposto un portale web apposito, nel quale confluiranno tutte le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese e l'accesso allo sportello unico digitale ZES.

In attesa del decreto attuativo di seguito sono indicate le principali novità:

  • Autorizzazione unica in sostituzione di tutti i titoli abilitativi e autorizzatori necessari alla localizzazione, all'insediamento, alla realizzazione, alla messa in  esercizio,  alla trasformazione, alla istrutturazione, alla riconversione, all'ampliamento o al trasferimento nonchè alla cessazione o alla riattivazione delle attivita' economiche, industriali, produttive e logistiche;
  • Contributo, sotto forma di credito di imposta, commisurato al costo complessivo dei beni acquistati o degli investimenti immobiliari realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, con un importo compreso tra i 200 mila e i 100 mln di euro, previsto per le grandi imprese pari al:
    • 15%, per le aree dell’Abruzzo;
    • 30%, per le regioni di Molise, Basilicata e Sardegna;
    • 40%, per la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia;
    • le percentuali sono aumentate di 10 punti per le medie imprese e di 20 per le piccole.

L’agevolazione non si applica ai soggetti che si trovano in stato di liquidazione, di scioglimento ed alle imprese in difficoltà. Sono inoltre escluse le imprese che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.

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